MUSEI E SEDI ESPOSITIVE IN CITTA’
La storia dell’istituzione delle collezioni civiche veronesi si presenta molto articolata e ricca, una panoramica straordinaria che tratteggia l’identità culturale di Verona attraverso il suo vasto e considerevole patrimonio artistico.
Museo di Castelvecchio
Castevelvecchio, ultima dimora della Signoria Scaligera, eretto per volere di Cangrande II nel 1354, caserma militare con l’età napoleonica e austriaca, divenne sede museale nel 1925.
Si deve all’architetto Carlo Scarpa la ristrutturazione del maniero negli anni 1958-1964 secondo criteri museali più specificatamente contemporanei.
Percorrendo le varie sale si possono ammirare reperti di età longobarda, armi bianche dal ‘300 al ‘700; preziosi i tesori degli scaligeri, fibbie, gioielli, la spada di Cangrande I; le statue equestri di Cangrande I e di Mastino II provenienti dalle loro tombe; di forte espressività certo la statuaria di quell’epoca come La crocifissione.
La collezione esposta vanta un ricco numero di pitture tra cui capolavori della stagione del gotico internazionale come La Madonna della quaglia attribuita a Pisanello e la Madonna del roseto attribuita a Stefano di Giovanni, (detto Stefano di Verona). Inoltre, tra le opere del ‘500,’600 e ‘700 spiccano altri considerevoli pittori veneti e veronesi :Giovanni Bellini, Bartolomeo Montagna, Liberale da Verona, Andrea Mantegna, Jacopo Tintoretto, Paolo Veronese, Alessandro Turchi, Giambattista Tiepolo, Giambettino Cignaroli, Sebastiano Ricci, Pietro Longhi, ma anche italiani ed esteri come Luca Giordano, Rubens.
Museo Lapidario Maffeiano
Un coinvolgente itinerario che, attraverso l’innumerevole quantità delle iscrizioni e dei bassorilievi esposti, ricostruisce la vita sociale e culturale degli antichi Romani nei suoi diversi aspetti: la carriera politica, la vita militare, il ruolo della donna, la religione, il culto della morte, l’economia, i momenti ludici ecc.
Istituito da Scipione Maffei nel ‘700, il Lapidario è noto per essere uno dei musei pubblici più antichi d’Europa. Conserva al suo interno una vasta collezione che narra le radici storiche e la cultura di Verona attraverso reperti epigrafici di epoca etrusca, paleoveneta, romana; ma anche reperti greci ed arabi.
Organizzato sin dalle origini come un giardino d’accesso al Teatro dell’Accademia Filarmonica, fu in seguito acquistato dal Comune di Verona nel 1883, e riallestito nel 1982 secondo criteri più moderni.
Il materiale epigrafico, iscrizioni, rilievi, sculture votive, stele funerarie, urne cinerarie, raccolto secondo sezioni cronologiche, si conserva nel sotterraneo, nelle due sale superiori, collegate al palazzo della Gran Guardia e nel cortile dell’ingresso, dominato da un maestoso pronao di chiara impronta classicista di Domenico Curtoni; esso permette l’accesso al ridotto del teatro Filarmonico, progettato dal noto Francesco Bibbiena nel 1716-1729.
Museo Civico di Storia Naturale
Un affascinante viaggio alla scoperta del mondo della natura in un percorso tra collezioni, zoologiche, botaniche, geologiche, paleontologiche e preistoriche, famose in campo nazionale, allestite nella prestigiosa cornice dell’elegante cinquecentesco Palazzo Pompei, progettato dal famoso architetto Michele Sanmicheli.
Istituito dopo il 1812 espone i famosi fossili di Bolca, perfettamente conservati, i resti di palafitte del lago di Garda; vaste collezioni geologiche, insetti, conchiglie, coccodrilli, tigri ecc.
All’interno la più ricca biblioteca scientifica della città.
Teatro Romano e Museo Archeologico.
Un appassionante itinerario tra i reperti di epoca romana rinvenuti a Verona e nella sua provincia; la visita prevede l’ingresso al teatro romano, di cui si ricostruisce il profilo storico e architettonico, per poi accedere all’interno del museo archeologico, allestito dal 1903 nei locali dell’ex convento quattrocentesco di San Gerolamo. La collezione, stele, cippi, mosaici, rilievi, iscrizioni, sculture, vasi, offre ricchi spunti tematici per comprendere l’epoca dei romani nelle sue molteplici manifestazioni. Abitudini culturali, usi, costumi e curiosità, la vita sociale nei suoi diversi aspetti: la carriera politica, la vita militare, il ruolo della donna, figure centrali della religione, il culto della morte, l’economia, i momenti ludici, attività domestiche.
Scavi archeologici dei Palazzi Scaligeri
Un suggestivo itinerario sviluppato nel sottosuolo del centro storico veronese situato nell’area che un tempo fu occupata dalle ricche dimore scaligere. Compresa tra il cortile del Palazzo del Tribunale, via Dante e il Palazzo del Mercato Vecchio, è oggi considerata una delle più estese ricognizioni archeologiche urbane nell’Italia settentrionale, messe in luce a seguito di restauri cominciati negli edifici del Palazzo del Tribunale, ex Palazzo di Cansignorio.
Il percorso, che mostra le trasformazioni dell’assetto urbanistico nell’evoluzione storica romana e medievale, indaga i numerosi resti archeologici come strade, un cardo minore perfettamente conservato e completo della sottostante cloaca, resti di edifici romani con ricchi pavimentazioni musive (II sec.d.C.); un’aula absidata (IV sec.), nonché tracce della presenza scaligera in quel luogo: mura, torri con le case che vi si affacciavano e che, nel volgere dei secoli, si sono adeguate all’innalzamento del piano stradale. Oggi questo straordinario luogo è adibito a spazio espositivo per eventi e mostre fotografiche.
Museo degli Affreschi «G.B.Cavalcaselle» alla tomba di Giulietta
L’itinerario si snoda tra le sale interne del duecentesco complesso conventuale di San Francesco al Corso e mira a ricostruire le vicende artistiche, pittoriche e scultoree, inerenti la storia dell’arte veronese dall’epoca medievale a quella settecentesca.
In particolare, degni di nota, gli affreschi del X sec. e romanici staccati già nel secolo scorso dal sacello di San Nazaro e Celso; interessanti anche gli affreschi con tematiche mitologiche che un tempo decoravano la facciata del demolito palazzo Fiorio Della Seta.
Da un corridoio si scende nella chiesa di San Francesco al Corso per ammirare importanti dipinti di scuola veronese, di cui tra i più noti: G. Francesco Caroto, Domenico Morone, Paolo Farinati, Flice Brusasorzi, Alessandro Turchi, Pasquale Ottino.
L’itinerario conclude con la visita alla cosiddetta tomba di Giulietta per ricostruire le appassionanti e struggenti vicende sentimentali legate alla famosa tragedia Shakespeariana, che ha contribuito a rendere Verona città di grande attrazione turistica celebre in tutto in tutto il mondo.
Casa di Giulietta
Una coinvolgente visita alla suggestiva dimora di Giulietta per ricostruire aspetti storici e sentimentali dell’appassionata e struggente tragedia Shakespeariana, celeberrima in tutto il mondo, che fu ambientata durante il periodo della dominazione scaligera.
L’edificio d’impianto duecentesco, probabilmente trasformato in stallo (locanda per ospitalità di forestieri) già nel tardo medioevo, venne adibito a museo nel 1940 ricostruendo il mito di Giulietta.
Superato il volto d’accesso e analizzato l’edificio nella sua struttura architettonica, si procede accedendo all’interno della casa; in essa si conservano arredi cinquecenteschi e seicenteschi, vetrine con ceramiche medievali e del primo rinascimento, affreschi tardo medievali e rinascimentali, tele ottocentesche; tra gli autori di un certo calibro spiccano Altichiero, Bernardino India, Angelo dall’Oca Bianca.